Una lettura imprescindibile che fa parte dei libri “da leggere”. Era forte la curiosità su questo classico in lista da tanto tempo.
Ho trovato la scrittura assolutamente attuale anche se va contestualizzata al periodo, ma non è mai noiosa e, al contrario, appassiona e coinvolge il lettore, un effetto non scontato visto che questo testo festeggerà a breve il secolo di vita. Sarà che a me il periodo americano degli anni 20/30 piace tanto e questo testo lo incarna perfettamente. L’età del jazz, suonato dalle orchestre che si esibiscono nei locali e trasmettono le vibrazioni delle note, la realtà di una musica irripetibile e sempre diversa di sera in sera, di feste lussuose e fastose con bicchieri sempre pieni di champagne, di avventori con vestiti eleganti e impeccabili. Una visione romanzata forse, ma che non smette di affascinarmi. La storia di Gatsby per buona parte è così, tra feste mondane e affollate, personaggi che ruotano favolisticamente come in un’anteprima della “dolce vita” che verrà da noi quarant’anni dopo. Ma è anche la storia, immancabile, di un amore sospeso, di un sogno tenacemente portato avanti con gli anni. Gatsby allunga la mano dal balcone della sua villa e fissa la luce verde del molo di fronte, vuole afferrarla, perché quella luce rappresenta un sogno che si chiama vita e, come per tutti noi, la volontà di realizzarlo orienta le nostre scelte.
Ma è anche una storia di illusione, di ciò che siamo veramente, dei personaggi che inventiamo per creare delle aspettative negli altri.
Ho amato Gatsby e mi sono sentito “amico” del narratore e co protagonista Nick, la parte umana della storia e quella forse più onesta.
I sogni sono spesso destinati a svanire e così, come in una New York ancora in costruzione che alterna ricchezza e sfarzo a povertà e sporcizia, anche il sogno americano di Gatsby, oltre che fallire, è pieno di contraddizioni.
Come la vita.
Foto in evidenza di Silvan Metzker. License by Unsplash – Free use
Ho letto il romanzo e concordo in pieno con gli aspetti che hai evidenziato
Ti ringrazio Adelaide e benvenuta! È uno di quei libri che non possono mancare nella libreria personale di un lettore.