Ho ucciso mia moglie perché lo esigeva la giustizia.
Mi capita, a volte, di lasciarmi trasportare dalla corrente e questo fa sì che io percorra strade inesplorate. In questo caso, tempo fa, chiesi a uno dei miei amici librai di consigliarmi una lettura. Una cosa rara dato che ho sempre le idee chiare su cosa leggere e in quale momento, ma a volte, appunto, sento il bisogno di farmi trasportare. Il libraio senza esitazione mi porse dallo scaffale “Anime alla deriva” di Mason. Il titolo non mi avrebbe attratto, l’avrei classificato come l’ennesimo romance o un testo psicologicamente contorto e in parte non mi sarei sbagliato, ma devo ammettere che aveva ragione nella scelta.
“Anime alla deriva” è un libro che ha avuto un enorme successo di vendita e un caso letterario tra i pochi degli ultimi decenni.
L’inizio è spiazzante: un uomo che ci confessa di aver appena ucciso la moglie. Non sappiamo perché. Un incipit-prologo- che ci coinvolge e attrae. Siamo subito dentro il libro e la curiosità sale pagina dopo pagina. Mason è abile a tracciare una linea narrativa intrigante e con personaggi ben caratterizzati. La storia copre un arco temporale di quasi 50 anni e ci racconta, in un percorso a ritroso, la storia di James Farrel e del suo amore impossibile, di una vita che prende una piega non voluta, dove gli amici di sempre si scoprono differenti da ciò che si pensava.
Segreti, bugie, misteri e rimorsi.
Forse non è un caso che molto del percorso narrativo si svolga all’interno di un castello della Cornovaglia, le cui fondamenta poggiano su un terreno non così stabile, mosso dal mare, un perpetuo movimento che dona solo l’illusione della stabilità. Come la vita che lo scrittore narra.
Gli elementi narrativi non sono certo nuovi, ma la genialità di Mason è nel miscelarli in modo differente, inaspettato e secondo una linea inusuale ma estremamente efficace. C’è la storia d’amore, immancabile, ma con più varianti, c’è il mistero, c’è la formazione di un giovane uomo, c’è la vita che ti piega alle sue esigenze infrangendo sogni e speranze, ma non solo: c’è anche castigo e perdono, la vendetta, il rimorso, la perdita dell’innocenza. Insomma, tutti gli elementi narrativi più importanti li troverete in questo libro.
Il tempo che passa scandisce la storia, dove il protagonista ora settantenne dialoga con il se stesso ventenne, il vero protagonista del romanzo tra ricordi e rammarichi e una vita che vale però la pena raccontare.
Una bella storia che consiglio di leggere più per la costruzione narrativa che per la reale vicenda comunque interessante. La scrittura di Mason è potente, efficace, coinvolgente, specie nel trasportare il lettore all’interno degli stati d’animo dei vari personaggi.
Un viaggio a ritroso nella vita di un uomo che, delitti a parte, potrebbe essere quella di ognuno di noi.
Una piccola curiosità. Mason scrisse questo libro a 22 anni, ha avuto un enorme successo planetario ed è stato tradotto in 22 lingue. Ma il trionfo ottenuto ha creato non pochi problemi all’autore, quasi a sottolineare come il mondo della scrittura sia difficile anche quando si ha successo.
Foto di copertina di Arnaud Mariat – License by Unsplash – Free use